
Una casa si costruisce dalle fondamenta. Non puoi pensare di iniziare anche solo a pensare di parlare di finanza personale, investimenti e prospettive future con i propri soldi se non inizi a mettere in atto un budget familiare. Non servono molte cose, sia chiaro, se non una forma mentis e un metodo dal quale si deve sgarrare solo quando strettamente necessario, attingendo comunque da fonti che saranno elencate di seguito. Per dire, se ti si spacca un dente e devi andare dal dentista, la tua situazione finanziaria deve permetterti di affrontare questo imprevisto senza dover ricorrere a prestiti.
L’idea di risparmio non può essere infine traslata in un capitolato unico che va bene per il dirigente d’azienda e l’operaio generico. Questo per dire che non dovete usare come punti di partenza video di influencer finanziari di YouTube che inondano (o insozzano, secondo i punti di vista) il web con punti di vista scollegati dal paese reale:
(Ora, spiegatemi come possa riuscire a risparmiare 10k all’anno una persona inquadrata al sesto livello del CCNL commercio o un neolaureato stagista che arriva a malapena a prendere 8000 euro netti all’anno se becca l’azienda onesta)
Di seguito vi voglio proporre alcuni suggerimenti per poter risparmiare cifre più o meno importanti, delle regole generali che vanno bene per tutti. Confutando, magari, alcune cose che sull’Internet vengono venduti come totem inattaccabili.
Come crearsi un budget familiare – le entrate
Il punto di partenza di un budget familiare sono le entrate, delle quali si può ricostruire in maniera più o meno certa la loro natura. Possono essere di vario tipo:
- Salari e stipendi per i lavoratori dipendenti e parcelle o fatture nel caso di professionisti, in questo caso al netto di eventuali accantonamenti per imposte e contributi: non è questo il luogo per parlare di come gestire un’azienda o una Partita IVA
- Assegni familiari nel caso di famiglie con figli (ricordiamo che da quest’anno non arriveranno più dal datore di lavoro ma dall’INPS, giusto considerarla come una fonte a parte)
- Altre fonti: in questo caso consideriamo solamente quelle cose certe e non, ad esempio, regali o donazioni fatte da terzi
Per il lavoratore dipendente la previsione può essere fatta con un ragionevole margine di certezza. L’unica variabile sono ad esempio gli straordinari.
Diametralmente opposto il ragionamento per i professionisti per due ragioni: l’aleatorietà dell’importo fatturato (alcuni mesi si può lavorare di più, altri di meno, altri non proprio) e soprattutto lo scostamento temporale tra lo stacco della fattura e l’effettivo incasso. Qui richiede un ragionamento di budget ancora di più alto profilo, tenendo conto di quanto detto poco sopra. Ma non è questo il luogo.
Come crearsi un budget familiare – le uscite
Il secondo passaggio, fondamentale, è avere ben chiare le spese che il nucleo familiare deve affrontare. Non tutte le famiglie sono uguali. Possono esserci quelle composte da un solo soggetto con uno stipendio sopra la media ma anche quelle monoreddito con tre figli e, perché no, magari il/i nonni a carico. Nota bene: non ho detto come si spenderanno le entrate volutamente.
In questo caso le spese si dividono in:
- Praticamente certe: in questo caso possiamo ad esempio inserire le rate del mutuo, l’affitto, l’abbonamento per i mezzi pubblici, assicurazioni sulla casa e sulla vita e le spese fisse legate all’auto (assicurazione e bollo) più tante altre. You know what I mean.
- Quelle facilmente preventivabili: in un contesto “normale” si potrebbero inserire qui anche le utenze, ma da un anno a questa parte anche no. Vanno bene invece, ad esempio, le spese per la spesa food e no food, le spese per i figli e quanto può essere così catalogato.
- Come detto sopra non includo, nel caso dei professionisti, il fondo imposte e contributi: finanza personale è una cosa, gestione aziendale un’altra
- Imprevisti: buona prassi è considerare una cifra più o meno simbolica per gli imprevisti
Come crearsi un budget familiare – il risultato finale
Mappate tutte le entrate e le uscite, a questo punto, possiamo vedere qual è il risultato netto della gestione della finanza familiare. Che non è altro che la quota di risparmio ottenuta nel mese.
La differenza tra entrate ed uscite non può e non deve essere univoca e uguale per tutti. Non badate ai guru che sparano come verità assoluta il 50/30/20, troppo facile. Uno che prende ogni mese 2000 euro netti, che magari vive con un’altra persona che ne prende altrettanti e senza figli a carico, otterrà un risparmio diverso da un nucleo familiare con 1500 euro netti e due figli a carico; i primi se non arrivano minimo a 600 euro al mese han fallito nei loro progetti di vita o devono rivedere un po’ i loro parametri, il primo se ne mette da parte 300 si merita una statua.
Una cosa è sicura: il risultato non deve negativo, ma nemmeno tirato o prossimo allo zero. Può capitare il mese di difficoltà, o quello dal quale si dovrà attingere dalle riserve, ma deve essere l’eccezione e non la prassi. Il rosso è la regola? Guardate i dati storici e datevi dei correttivi. Non l’avete fatto? Strano.
Come crearsi un budget familiare – conclusioni
Metodo, metodo, metodo: non c’è altro modo per descrivere la stesura di un budget familare mensile. Non è importante in questa primissima fase avere un qualcosa che spacchi al centesimo. Si parla di un abito che ci si costruisce su misura e con il tempo. Non c’è nemmeno uno strumento perfetto, il Santo Graal della situazione. C’è chi si trova meglio con la carta e la penna o con l’app che traccia le spese e recupera i dati dei flussi bancari giornalmente (spoiler: la soluzione che preferisco), ma sono argomenti che tratterò in futuro insieme a molti altri seminati qua e là. Cuscinetto, spese, rossi: ne parleremo in futuro, c’è già tanta carne al fuoco.
L’esercizio è partire dal passato per darsi delle regole per il futuro. Per investire, se soprattutto le basi sono scricchiolanti, c’è sempre tempo. Fatevi prima un budget familiare, anche d’emergenza.
Photo cover credit: Alexander Mils